Salve,
sono intervenuto in un discussione all'interno di una pagina Facebook di un quotidiano in cui l’autore principale (della discussione appunto) ha definito degli “ignoranti” i simpatizzanti italiani di un noto politico statunitense. Siccome, io avevo visto altri commenti di quello stesso utente in cui ci chiamava “italioti” (anche all'interno di quella notizia ma in un altro post) e sapendo che fosse per metà straniero, gli ho fatto questa domanda: “Visto che tiri letame (ho usato un termine più forte iniziante con “m”) sugli italiani, perché continui a restare qui visto che sei per metà straniero?” (lo sapevo perché lo aveva scritto una volta). E lui mi ha risposto facendo ironia sui 35 euro che noi “italioti” (termine ancora usato da lui) gli paghiamo (ovviamente, non è vero).Mi ha bloccato ma con un altro profilo che riporta TUTTAVIA IL MIO NOME E COGNOME VERI, gli ho risposto chiedendogli: “Ma perché mi blocchi frustratone?” E lui mi ha risposto facendo ironia sui 35 euro che noi “italioti” (termine ancora usato da lui in modo indistinto con "voi") gli paghiamo (ovviamente, non è vero).La discussione è poi continuata con insulti reciproci: lui mi ha chiamato "idiota", "emarginato" e "ignorante" e io "disoccupato cronico". Ecco, vorrei sapere se questo termine, ossia “frustratone” e quelli utilizzati successivamente da me siano perseguibile civilmente se gli venisse mai l'idea di denunciarmi. Ho sbagliato ma dopo che aveva definiti molti italiani ignoranti e “italioti” ripeto indistintamente, mi sono un pò innervosito. E tuttavia, il mio primo intervento era una semplice domanda senza insultare nessuno. Rischio qualcosa? Grazie.
Categoria Civile
Stato: Aperta
Risposte: 0
7 anni fa